[Va' dove ti porta il cuore - Wikipedia](^2^)
Questo best seller ha venduto 16 milioni di copie in tutto il mondo, ed è stato inserito fra i 150 Grandi Libri che hanno segnato la storia d'Italia in occasione delle celebrazioni del 2011 per l'unità nazionale al Salone del Libro di Torino.[1][2] Incentrato sui sentimenti e gli affetti familiari, ha incontrato un grande successo di pubblico diventando un vero e proprio "caso" letterario: scritto in forma epistolare, ha il suo cuore nella confessione che una anziana signora fa alla propria nipote, facendo emergere una silenziosa menzogna che ha travolto la sua famiglia.
Va dove ti porta il cuore
Ormai quasi trentenne, viene corteggiata da Augusto, un uomo abruzzese più vecchio di lei, rimasto vedovo, e in contatto professionale con il padre. Dopo soli sei mesi di conoscenza, Augusto e Olga si sposano, tuttavia Augusto non mostrerà alcun trasporto affettivo per la moglie, preferendo invece dedicarsi al lavoro e alla sua passione per l'entomologia. Il matrimonio di convenienza porta Olga a un chiaro scetticismo nei confronti delle decisioni puramente razionali. La donna, trasferitasi all'Aquila, diventa sempre più inquieta e depressa mentre il mondo è sconvolto dalla seconda guerra mondiale: alla fine della guerra apprende della distruzione della sua casa paterna e con il marito ritorna frettolosamente a Trieste, dove acquistano una villetta alla periferia della città per accogliere i suoi genitori, ormai vecchi. La coppia si trasferisce definitivamente nel capoluogo giuliano.
Con l'aiuto di padre Thomas, un gesuita tedesco, Olga inizia lentamente a riprendersi e avvia un percorso spirituale, ma deve scontrarsi con la crescente ostilità della figlia Ilaria. Quest'ultima, con il preciso intento di allontanarsi dalla famiglia, si iscrive alla facoltà di filosofia dell'università di Padova, dove comincia a frequentare assiduamente gli ambienti del Sessantotto nonché i collettivi femministi, imbevendosi delle nuove idee politiche con un preoccupante fanatismo.
Superata la maturità e indecisa sul suo futuro, sceglie di partire per l'America. Olga è colpita da un ictus e ormai, comprendendo di essere alla fine della sua vita, scrive una lunga lettera-diario alla nipote con lo scopo di svelarle tutti i segreti della sua vita ed esortandola sempre ad andare dove la porta il cuore.
Per spiegare alcuni meccanismi della vita interiore della narratrice, si ricorre in continuazione al procedimento retorico della similitudine.[4] Come esplicitato nel testo del romanzo, l'invecchiamento di una persona viene paragonato allo sviluppo dell'ostrica, la cui corazza con il tempo diviene da una parte più dura, ma anche più fragile. Una rottura della corazza significa che Olga, nella fase finale della sua vita, rischia in qualche modo di non poter più sopportare l'impatto con gli eventi in corso.
Un testo di alto spirito poetico, dove i segni della vita sono bene distinti e separati e la vocazione del bello e del puro ha la sua giusta parte. Sulla necessità del testo non possono esserci dubbi, la riprova sta nel fatto che la pagina ha sempre una sua interiore ragione spirituale e la musica generale una contenutezza singolare.
Il romanzo è stato parodiato in chiave erotico-sessuale da Daniele Luttazzi col libro Va' dove ti porta il clito (Comix, 1995). La Tamaro insistette con Baldini e Castoldi perché querelassero Luttazzi.[6] Dalai definí il libro "pura pornografia", ma la causa fu intentata per plagio, chiedendo il sequestro immediato di tutte le copie del libro dal territorio nazionale.[7] In favore di Luttazzi si pronunciarono Maria Corti, Guido Almansi, Patrizia Violi e Omar Calabrese; per la Tamaro Piergiorgio Bellocchio.[8][9] La Tamaro perse la causa, la sentenza stabilì che l'opera di Luttazzi appartiene "all'antico genere letterario della parodia". Il giudice citò nel giudizio, come esempio di meccanismo parodistico, proprio un brano che era stato additato dall'accusa per la sua variazione minimale rispetto all'originale:
Secondo un articolo del Corriere della Sera, la Tamaro si è forse ispirata al libro Va' dove ti porta il cuore, pubblicato nel 1972 dal monaco benedettino Jean-Marie Dechanet e tradotto in italiano l'anno successivo, con cui sembrerebbe avere molti temi in comune.[13]
Nel 2008, un'inchiesta condotta dalla Direzione antimafia di Reggio Calabria ha scoperto che le donne del clan Molè usavano il libro di Susanna Tamaro Va' dove ti porta il cuore "per ricavarne un codice segreto utile a portare fuori dal carcere i messaggi dei mariti detenuti." [14]
Follow Your Heart (Italian: Va' dove ti porta il cuore) is a 1996 Italian romance drama film written and directed by Cristina Comencini. It is based on the novel with the same name by Susanna Tamaro.[1][2]
For her performance Virna Lisi won a Globo d'oro and a Nastro d'Argento for best actress.[3].mw-parser-output .amboxborder:1px solid #a2a9b1;border-left:10px solid #36c;background-color:#fbfbfb;box-sizing:border-box.mw-parser-output .ambox+link+.ambox,.mw-parser-output .ambox+link+style+.ambox,.mw-parser-output .ambox+link+link+.ambox,.mw-parser-output .ambox+.mw-empty-elt+link+.ambox,.mw-parser-output .ambox+.mw-empty-elt+link+style+.ambox,.mw-parser-output .ambox+.mw-empty-elt+link+link+.amboxmargin-top:-1pxhtml body.mediawiki .mw-parser-output .ambox.mbox-small-leftmargin:4px 1em 4px 0;overflow:hidden;width:238px;border-collapse:collapse;font-size:88%;line-height:1.25em.mw-parser-output .ambox-speedyborder-left:10px solid #b32424;background-color:#fee7e6.mw-parser-output .ambox-deleteborder-left:10px solid #b32424.mw-parser-output .ambox-contentborder-left:10px solid #f28500.mw-parser-output .ambox-styleborder-left:10px solid #fc3.mw-parser-output .ambox-moveborder-left:10px solid #9932cc.mw-parser-output .ambox-protectionborder-left:10px solid #a2a9b1.mw-parser-output .ambox .mbox-textborder:none;padding:0.25em 0.5em;width:100%.mw-parser-output .ambox .mbox-imageborder:none;padding:2px 0 2px 0.5em;text-align:center.mw-parser-output .ambox .mbox-imagerightborder:none;padding:2px 0.5em 2px 0;text-align:center.mw-parser-output .ambox .mbox-empty-cellborder:none;padding:0;width:1px.mw-parser-output .ambox .mbox-image-divwidth:52pxhtml.client-js body.skin-minerva .mw-parser-output .mbox-text-spanmargin-left:23px!important@media(min-width:720px).mw-parser-output .amboxmargin:0 10%
l'ho letto appena uscito taaanti anni fa, intorno ai 14 anni..forse non avevo l'età giusta..avevo da fare un lungo viaggio in treno e me lo ero portato dietro...per tutto il viaggio mi sono chiesta: perchè non mi sono scelta un libro più bello?!?!?ho un cattivo rapporto con la letteratura italiana, non riesco a comprare niente!!è stato l'unico libro di cui il film è stato mooolto meglio del libro!!sarò crudele ma finora è stato il libro più brutto che abbia letto..
Al centro di Va' dove ti porta il cuore c'è Olga, un'anziana donna benestante che trascorre i suoi ultimi giorni in una villa alle porte di Trieste. Alla sua morte, la nipote Marta che ha vissuto tanti anni con lei, ritorna dall'America e trova un diario che la nonna le ha lasciato.
Al diario Olga ha consegnato le riflessioni più profonde sulla sua vita rifacendone il percorso a ritroso, a partire dalla famiglia d'origine e riportando alla memoria i suoi sogni, le sue scelte sentimentali, i rapporti tormentati con la figlia Ilaria e confessando per la prima volta segreti custoditi da sempre.
In Rosamunde Pilcher: Vàdove ti porta il cuore Anne Hermann interpreta Lilli Miller mentre Jens Atzorn è Ian Taylor. Marita Marschall veste i panni di Carol, Peter Kremer quelli di Bernie e Tobias van Dieken è Vill McBryson.
La tesi della Tamaro è semplice: il G.P. oggi limita l'Italia. Fin qui una constatazione ovvia, quasi banale. Direi perfino tardiva (se ne è accorta ora?). Così come è ovvio e retorico il riferimento alle forze creative che possiede il nostro Paese, al bisogno, cito testualmente, "di essere sollevato dalla ossessiva e sempre mutevole emanazione di decreti che come un sortilegio maligno, paralizza la vita civile, l'economia, le iniziative individuali annichilendo l'idea di futuro". E andando avanti altre cose, che nessuno sarebbe così pazzo da negare tanto ovvie e condivisibili sono. Ma allora dove ho trovato lo scritto della Tamaro preoccupante? Beh, in due punti.
Il secondo punto è nel tempismo. Oggi, mercoledì 16 febbraio, esce sul Corriere della Sera una paginata dell'autrice di "Va dove ti porta il cuore", un intervento che si rivolge in prima persona a Mario Draghi. Ma dove ha vissuto la Tamaro fino a oggi? Per carità, meglio tardi che mai. Però è strano. Scrivere, parlare quando la sensazione è che si sta arrivando al "Dunque". Esporsi solo dopo aver personalmente verificato l'idiozia di una regola, dopo aver provato sulla propria pelle una ingiustizia non è profetico né tantomeno virtuoso. Sottolineare che si è obbedito, almeno fino a un certo punto non aiuta a unire ma divide. La realtà è diversa. Scrivere ovvietà non sempre è un bene, soprattutto quando i tempi cambiano e le narrazioni traballano. In fondo se ciascuno pensa solo a sé stesso come gruppo, come comunità, come nazione si otterrà poco. L'erba del vicino è sempre più verde: mai come questa volta, se non ce ne accorgiamo insieme e cambiamo rotta. 2ff7e9595c
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